giovedì 1 gennaio 2009

Il gioco delle parti

Io sono sempre io,
ma nel tuo corpo c’è qualcun altro.

L’ipotesi è molto semplice,
una tua infedeltà ed una mia vendetta.
Ma come faccio a non perdonarti ogni cosa
se tu ritorni da me?
Ma come faccio a pensare di essere con un’altra
se il corpo che mi viene offerto
infine è sempre il tuo,
se davanti ai miei ci sono i tuoi occhi azzurri,
ci sono i tuoi capelli biondi,
se quelle che bacio sono le tue labbra
e se il seno che s’appoggia al mio petto è il tuo?

Non riesco ad immaginarti differente,
troppo è il mio amore per te;
non riesco ad immaginare di essere con un’altra,
non vorrei mai nessun’altra.

Non importa sto al gioco,
alla fine non è altro,
ti parlo come se ti avessi appena conosciuta,
ma è il tuo corpo infine
quello che mi dona l’estasi;
sto al gioco e le mie mani
continuano a giocare con le tue curve
ed alla fine le mie braccia stringono sempre te.

Non è vendetta, non è rabbia,
è sempre amore quello che io riesco a darti;
ed infine il gioco finisce
neanche tu riesci a recitare la parte
che ti sei autoimposta,
amanti ed innamorati,
e solo molto dopo ricominci a giocare,
ma è evidente che neanche tu
riesci a rientrare nella parte.

Ed infine il gioco finisce definitivamente,
e torniamo ad essere noi due,
amanti e innamorati.

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