venerdì 2 gennaio 2009

Le solite cazzate

Passeggiavo per le vie
primaverili e assolate del paese
in compagnia solo dei miei pensieri
e per caso ti ho incontrata.

La primavera, il sole e le solite cazzate.

Un sorriso ricambiato e due chiacchiere
così, tanto per fare.
Il vento alzava l’odore dei fiori
da poco nati
portandolo a me
completamente assorto dalla bellezza
del tuo viso.

Il vento, i fiori e le solite cazzate.

E poi la domanda
come avere una conferma che sono sempre io,
“passeggi per trovare l’ispirazione?”
Che risposta darti,
il fiume e la strada diventarono i testimoni
di una risposta tanto scarna
tanto era immenso il mio amore per te.

Il fiume, la strada e le solite cazzate.

La vera risposta tacque nel mio cuore,
morendo sulla mia lingua
quando in realtà avrei voluto dirti
che eri te la mia musa.
Gli uccelli cinguettavano
sulla mia voce quasi zittita
e gli alberi gettavano l’ombra sul mio volto
che si abbassava incapace di sostenere
la vista dei tuoi occhi.

Gli uccelli, gli alberi e le solite cazzate.

Speravo d’incontrarti
perché nei tuoi occhi trovavo l’ispirazione,
perché nel tuo sorriso trovavo la mia gioia,
per sentire il cuore battere
come solo tu gli sapevi far fare.

Solo tu, il mio amore,
l’unica cosa importante.

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