venerdì 2 gennaio 2009

Sosta

La moto è finalmente ferma,
il suo motore tace;
l’acciaio cromato brilla sotto il sole alto.

Sono fermo in un bar per bere una birra e
scrivere due strofe su un computer portatile;
l’inconfondibile chitarra di Mark Knopffler
suona dalle casse sul muro.

Un’altra sigaretta prima di ripartire,
e pensieri malinconici mi assalgono mentre cerco
un pensiero che valga la pena di essere conosciuto.

I sogni del passato
si mescolano a quelli del presente
e nell’aria, immateriali,
sembrano prendere forma consistente.
Mi sembra quasi che essi siano reali.

Per un attimo la realtà scompare,
per un attimo mi sembra
che la mia vita sia differente,
sia quello che ho sempre voluto,
che lei sia al mio fianco.

Poi la realtà torna,
so che lei è distante,
impegnata nel suo lavoro,
con i suoi amici,
con il suo uomo.

Sono io quello lontano,
sono io che sto rimpiangendo
che lei non sia con me,
a vedere i panorami su cui i miei occhi
si soffermano,
ad assaporare quella libertà che io
ogni giorno respiro.

Tra poco risalirò sulla mia moto,
spererò che un giorno lei monti dietro di me,
spererò che un giorno potremo ripartire insieme.

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